La valigia: il grande ritorno di Gong Yoo

Buon pomeriggio cucchiaini! Su Netflix è uscito una paio di mesi il drama “La valigia”… il titolo sembra poco promettente, lo so. Il meraviglioso attore che nel mio amatissimo Goblin interpretava proprio il protagonista però è anche in questa serie, quindi come resistere a Gong Yoo? Non si può!

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La valigia

EPISODI: 8
recensione di miki faccina
4TAZZINE, una bella visione
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Lee Seo Yeon (Jung Yun Ha) vuole divorziare da Han Jeong Won (Gong Yoo), è tassativa. I due dovranno stare separati per un anno, durante il quale sposeranno altri coniugi. Questo matrimonio non sarà esattamente per amore: esiste infatti un’agenzia di matrimoni segreta che fornisce coniugi a coloro che ne fanno richiesta, ovviamente in cambio di denaro. Inizialmente i due si conoscono e decidono se proseguire. Il matrimonio dura un anno, i due avranno una sorta di manuale su ciò che è e non è permesso. Finito questo, se entrambi lo desiderano il matrimonio prosegue, altrimenti i due non si incontreanno mai più. Con queste premesse Han Jeong Won si ritrova legato a No In Ji (Seo Hyun Jin)…

La storia è molto particolare già dalle premesse. I protagonisti sono ovviamente Han Jeong Won e No In Ji. I due sono personaggi molto particolari, con il classico quantitativo di ferite difficili da guarire.

Han Jeong Won ti da subito l’idea di qualcuno con grandi ferite emotive: incapace di opporsi alla moglie che ha un controllo ossessivo su di lui e allo stesso tempo dipendente da lei, non vorrebbe il divorzio. Da subito ti dà l’idea di qualcuno che è distrutto. Quindi diverso dal classico CEO arrogante presente di solito in queste storie, ma è ricchissimo e tutto il resto.

No In Ji era felicemente sposata con un uomo bisessuale e ha visto la sua intera vita andare in pezzi quando la madre, nell’assurdo e non richiesto tentativo di proteggerla, ha reso pubblici video del marito in situazioni compromettenti. Dopo un profondo periodo di crisi -dovuto alla scomparsa del marito- la donna viene reclutata dall’agenzia per questi matrimoni fittizi.

Quando i due si sposano, lei inizia a farsi “carico” delle ferite emotive di lui e ad aiutarlo a superarle, cosa che apparentemente non aveva mai fatto nessuno. Il che ci sta dato l’ex-moglie. Lee Seo Yeon è anch’esso un personaggio complesso da inquadrare. Sembra una squilibrata (dopo tutto vuole lasciare Gong Yoo gente!), è l’assoluta antagonista della storia all’inizio. Sembra che lasci il marito solo per avere più controllo su di lui e continua a fornirgli pillole per l’insonnia.

La parte thriller è legata alla complessa situazione No In Ji, perseguitata tra le altre cose da uno stolker. In tutta la serie la donna sembra essere il personaggio più razionale, posato e stoico.

La serie a mio avviso è apprezzabile, non credibilissima certo, che affronta approfonditamente il tema delicato delle relazioni tossiche. La narrazione intensa e i pochi episodi la rendono perfetta per una maratona. E nella remota ipotesi non dovesse piacervi, vi rifarete comunque gli occhi con Gong Yoo.

So che vi è rimasto un interrogativo: come mai s’intitola “La valigia”? Beh, andate a scoprirlo. Il drama lo trovate sottotitolata su Netflix.

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