La principessa sacrificale e il re delle bestie: recensione del manga di Yu Tomofuji
Buonasera cuplovers, oggi torno sul blog per parlavi di uno degli ultimi manga che ho concluso: “La principessa sacrificale e il Re delle Bestie” di Yu Tomofuji, serie fantasy romance di 15 volumetti pubblicata da Magic Press. Sarà valsa la pena di arrivare fino in fondo? O, forse, avrei fatto meglio a lasciarlo sullo scaffale?
nel piattino abbiamo:





La Principessa sacrificale e il re delle bestie
(Niehime to Kemono no Ou)
di Yu Tomofuji
CASA EDITRICE: Magic Press
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015 / 2020
15 volumi ▶ CONCLUSO (anche in Italia 2024)
€ 8,90 cartaceo
link diretto all’acquisto cartaceo
TRAMA DELL’EDITORE
Sariphi è destinata a essere l’ennesimo sacrificio per il re dei demoni, ma il suo coraggio dinnanzi alla terribile creatura le salva la vita. Il re dei demoni la accoglie alla sua corte e Sariphi scopre due segreti su di lui: il primo è che ha sempre lasciato scappare le vittime dei sacrifici lui riservati; il secondo è che metà del suo sangue è umano. Sariphi impara a conoscere e a non temere la creatura, scoprendone i lati più gentili, tanto che l’amore scoppia tra i due nonostante la diversità. Il loro rapporto però desta rabbia e sospetto tra gli altri demoni…
4 TAZZINE MENO QUALCOSINA
La principessa sacrificale e il re delle bestie è un fantasy romance che narra la storia d’amore tra il re delle bestie Leonheart e la dolce Sariphi. La ragazza viene inviata nel regno di Ozmargo come sacrificio rituale per mantenere la pace tra bestie e umani ma, quando il re si ritrova di fronte alla ragazza, rimane colpito da lei e decide di prenderla in moglie. Col passare del tempo la dolce Sariphi e Leonheart s’innamoreranno decisi a sfidare tutte le convenzioni pur di restare assieme. Questa è più o meno la trama di base.
La principessa sacrificale e il re delle bestie è un manga la cui trama non può non rammentare la fiaba della Bella e la Bestia che è quello che, inizialmente, mi aveva attirato ma che, col passare del tempo, allontanandosi dalla fiaba ha mostrato tutte le sue debolezze. Leonheart, nonostante l’apparenza brutale, è un buon re che desidera proteggere il proprio popolo e vuole la pace tra il regno umano di Loana e quello bestiale di Ozmargo e Sariphi finirà ben presto per capire che, sotto l’aspetto mostruoso, il suo re è giusto e coraggioso. La principessa sacrificale e il re delle Bestie è un manga basato su un percorso d’accettazione più che sulla storia d’amore tra i due protagonisti. Sariphi, in quanto umana, non viene ben vista accanto al re e dovrà mettercela tutta per conquistare il rispetto del suo nuovo popolo. Per fortuna, Sariphi potrà contare sull’amicizia della dolce Amit, delle pallette Cy e Clops, dell’irritante e sboccata bestia sacra Bennu e del fido Lanteveldt. Chi, invece, cercherà sempre di metterle i bastoni tra le ruote sarà il primo ministro Anubis. Questi, fedele solo al re, ha una profonda stima per il sovrano, ma non riesce ad accettare la sua scelta di sposare un’umana motivo per cui cercherà in ogni modo di mettere alla prova la futura regina, nella speranza di trovarla manchevole.
Leonhart e Sariphi dovranno affrontare diversi nemici e continuare a mantenere rapporti amichevoli con i regni alleati, il che vuol dire che Sariphi dovrà fare del suo meglio per dimostrarsi degna del ruolo di regina e conquistare i cuori dei sudditi.
La principessa sacrificale e il re delle bestieha la pecca di avere una trama poco incisiva. Ci sono diversi villains, alcuni più interessanti di altri, ma nessuno di loro mi è rimasto particolarmente impresso. Tra l’altro, fin dai primi volumi, è evidente che il sommo sacerdote nasconde qualcosa, per cui mi aspettavo che sarebbe stato lui il main villain peccato che le sue vere intenzioni si palesino solo nei due volumetti finali e tutto si risolva fin troppo facilmente. I punti forti del manga sono, senza dubbio, da un lato, la storia d’amore, dall’altro i legami d’amicizia che la piccola principessa stringerà con la dolce Amit con Lanteveldt e persino con Bennu. 15 volumetti non sono tanti ma, onestamente, avrei trovato la storia più avvincente se l’autrice si fosse concentrata su un solo villain e se avesse concentrato il tutto in una decina di volumi.
Ho apprezzato molto il messaggio di accettazione del diverso su cui il manga si basa e i personaggi principali sono tutti davvero molto carini (pure Bennu, a modo suo), la storia d’amore poi è molto tenera e delicata, ma la trama vera e propria è un po’ debole. Peccato perchè se invece di 15 volumetti, la storia si fosse chiusa in … 10 concentrandosi sui fatti principali e dedicando più spazio al villain sarebbe stata davvero un ottimo manga. Una buona lettura che potrebbe piacere a chi ama i fantasy romance, ma che avrebbe potuto dare molto di più.