Recensione alla prima stagione di Modern Love
Buonasera cuplovers, oggi torniamo a parlare di serie tv. Incuriosita dalle svariate recensioni che ho visto sul web ho deciso di sfruttare ancora una volta il mio abbonamento Prime per guardare “Modern Love”, la serie antologica sull’amore lanciata da poco da Amazon.
Se avete voglia di guardare qualcosa di diverso da solito, se amate le storie vere e avete Prime vi consiglio di dargli una possibilità.
nel piattino abbiamo: love story / contemporaneo
Modern Love
REGIA John Carney
DISPONIBILE SU Amazon Prime Video
STAGIONI 1 -NON ANCORA RINNOVATA-
Il mio voto è di
Modern Love nasce dalla rubrica omonima pubblicata sul New York Times dove i lettori hanno modo di raccontare le loro storie, i creatori della serie ne hanno selezionate otto da cui hanno tratto otto episodi, l’idea di base è molto carina e ho trovato anche originale che si tratti di otto storie vere (anche se, magari, un po’ romanzate). Posso solo immaginare l’emozione delle persone che hanno visto le loro storie dare forma a questa serie.
Ci troviamo di fronte a una serie antologica, cioè dove ogni episodio è come un piccolo film che tratta una tematica, in questo caso, una forma d’amore ben precisa. Si tratta di un format che può piacere come no, a me non dispiace, anche se, come serie antologica mi è piaciuta decisamente di più Black Mirror. Il cast è di buon livello, tra i vari nomi spiccano Anne Hathaway e Dev Patel (The Millionnaire) ci sono anche due comparse note: Ed Sheeran e Andy Garcia.
Tra le otto puntate che compongono Modern Love quella che mi è piaciuta di più è senza dubbio la prima, il cui tema è l’amore paterno. Protagonisti di questa prima puntata sono Maggie e l’uomo che tutti vorremmo avere al nostro fianco e di cui Modern Love ci ha reso consapevoli, il mitico portiere Guzmin. Maggie recensisce libri per vivere (beata lei) ed abita nel vecchio appartamento dei suoi genitori in un palazzo molto chic con tanto di portiere, il mitico Guzmin. Guzmin conosce Maggie da quando era bambina e diventa evidente che per lui la ragazza è come una figlia. Guzmin assiste con circospezione all’andirivieni dei ragazzi di Maggie e sa sempre se un ragazzo non va bene per lei, peccato che Maggie non lo ascolti ed è così che si ritrova incinta dell’ultimo ragazzo… che appena lei gli comunica la notizia fugge a gambe levate. Per fortuna di Maggie al suo fianco c’è Guzmin. Ho adorato come l’uomo, pur senza gesti eclatanti e senza sbandierarlo, si prende cura della ragazza. La aiuta in tutte quelle piccole ma importanti faccende di ogni giorno, che sia montare la culla o portare degli scatoloni e si preoccupa per lei, come farebbe un padre. Il rapporto tra Maggie e Guzmin cresce nel corso della pur breve puntata e i due diventano una famiglia cosa che diventa più chiara quando nasce la bambina e il povero Guzmin si ritrova a fare da “babysitter part-time”. La vita di Maggie prende svolte inaspettate e un giorno la sua strada si separa da quella dell’amato portiere… ma nulla è per sempre. Ho adorato le scene finali che (non è un grosso spoiler, diciamo che è intuibile ma, se non lo volete sapere, non leggete oltre) vedono Maggie tornare da Guzmin con la bambina e il suo nuovo compagno, l’unico ad ottenere l’approvazione ufficiale del portiere. Ho trovato molto commovente vedere come l’affetto tra i due cresca e come pian piano l’uomo diventi un padre per la ragazza, l’affetto che prova per lei è palese e grande e non servono gesti eclatanti per farlo arrivare allo spettatore.
Per contro, l’episodio che mi è piaciuto meno, intitolato E così sembrava papà ma era solo una cena, giusto? tratta anch’esso dell’amore paterno ma qui esso è visto in questo modo solo da una parte. La storia narra di una ragazza, Maddy, che, orfana di padre da dieci anni, un bel giorno si imbatte in Peter, facoltoso ingegnere di trent’anni più vecchio di lei che le ricorda il padre. Questo la porta ad avvicinarsi all’uomo nella ricerca di quel rapporto da tanti, troppi anni, perduto. L’episodio corre tutto su un filo sottilissimo perché è da subito evidente che questa ricerca dell’affetto paterno c’è solo da parte della ragazza mentre Peter cerca ben altro nonostante l’enorme differenza d’età… Non vi svelo il finale ma l’intero episodio corre sul filo del rasoio mentre speri ardentemente che Peter capisca le intenzioni di Maddy e non superi quel confine o che lei non ceda a possibili pressioni (anche solo psicologiche) da parte di lui…
Tra alti e bassi Modern Love ci mostra come da un confronto casuale un ragazzo possa ritrovare l’amore e una donna mettere fine a una relazione infelice, in alcuni casi la durata limitata della puntata (all’incirca sui trenta minuti) si mostra insufficiente per raccontare al meglio un tema delicato (come può essere la bipolarità di Lexi) mentre in altri ci regala storie un po’ prive di mordente come nella puntata “Riunirsi per tenere vivo il gioco” dove una coppia deve capire che direzione prendere dopo la partenza dei figli per il college.
Vale la pena quindi di vedere Modern Love? Per me sì, certo, non tutte le puntate sono sullo stesso livello: alcune mi hanno commosso, altre mi hanno fatto sorridere, altre ancora mi hanno lasciato del tutto indifferente. Tuttavia, nel complesso, la serie si guarda con piacere, le puntate sono brevi, la recitazione degli attori è sempre buona e trovo davvero interessante che non si siano limitati a trattare l’amore romantico ma che abbiano dato spazio a tante forme d’amore diverse che, nelle serie tv, troviamo più raramente.
Le mie puntate preferite sono la prima, la terza e l’ultima (anche se solo per la recitazione della Hathaway). Anche se le singole puntate si possono vedere in ordine casuale vi consiglio di vedere l’ultima davvero per ultima infatti in essa vedremo tutte le storie intersecarsi tra loro… svelandoci che sono ambientate tutte nella stessa città. Senza spiegare come lo si scopre, che è la cosa più particolare dell’ultima puntata, posso solo dire che mi è piaciuta davvero molto come idea e come è stata resa.
In otto episodi Modern Love ci mostra otto diverse sfaccettature dell’amore, la fragilità dell’essere umano, l’incertezza dei legami, la felicità dell’amore trovato e la difficoltà di restare soli.
Nel complesso vi consiglio Modern Love? Sì se avete voglia di vedere una serie leggera, piacevole da seguire, con un buon livello di recitazione e se vi piacciono le serie antologiche.