Recensione a “Semeru – La grande battaglia” di Emanuele Petrilli
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Buon pomeriggio cuplovers!
Oggi vi recensisco un fantasy italiano nuovo di zecca: “Semeru – La grande battaglia” di Emanuele Petrilli, curiosi?
La vita del giovane Semeru sta per cambiare per sempre. L’antica lotta tra gli esseri umani e i primi uomini sta per travolgerlo, riuscirà a sopravvivere?
nel piattino abbiamo: fantasy classico
Semeru
-La grande battaglia-
Emanuele Petrilli
Edito da Mondadori Chrysalide (24 febbraio 2015)
Pagine 176
€ 4,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Sono trascorsi mille anni da quando Muren, Re degli Uomini, ha vinto la Grande Battaglia, relegando gli Uru’q ai margini del Regno di Eupheria. Eppure la sanguinosa lotta tra i figli degli Dei non è mai terminata: a risvegliarla è Semeru, un giovane ladro che ignora il proprio passato. Quando la città di Unnon è attaccata dagli Uru’q, il ragazzo viene portato all’Accademia di Nicomenia per ordine del Re. Qui diventerà uno dei Sette, gli indomiti guerrieri devoti al sovrano, maestri nell’uso della Dras’terya. Semeru crede finalmente di avere un destino da compiere, ma i confini tra Bene e Male sono spesso labili e il giovane dovrà fare una scelta che potrebbe cambiare le sorti dell’Umanità.
RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
Semeru è un giovane ladro con una peculiarità: ha un occhio da rettile attraversato da una cicatrice. Non ha alcun ricordo della propria famiglia e l’unica persona che gli è sempre rimasta affianco è un mendicante di nome Auro. Una notte, il ragazzo sogna una casa, la sua casa, assalita da cupi figuri, da subito l’autore ci incuriosisce circa la vera identità del ragazzo e sul suo misterioso passato. Tuttavia non c’è tempo per interrogarsi sull’incendio perché la città viene attaccata. Tutti attendevano l’arrivo del re ma sono i temibili Uru’q a giungere alle porte di Unnon: è guerra. Secondo le rivelazioni di Auro, che dimostra di essere ben più di un semplice mendicante, il re e gli Uru’q stanno cercando qualcosa nascosto nella città: di cosa potrà mai trattarsi?
Emanuele Petrilli ha creato un mondo fantasy ben strutturato, ben scritto e con una storia affascinante. Nel suo mondo esistono due diverse razze: umani e Uru’q. Gli umani vennero creati dal dio Scelsus, gli Uru’q da Lossyk. Scelsus è deciso a sterminare gli uru’q, per questo motivo dona la magia e diverse capacità al capo degli uomini: Muren. Alla fine: Lossyk e Scelsus si uccisero a vicenda. Muren riuscì a sconfiggere gli Uru’q che, per salvarsi, si esiliarono in un luogo sconosciuto che nessuno riuscì mai a trovare. Per quale motivo stanno tornando? Vendetta?
Auro combatte contro i mostri usando una spada magica, purtroppo l’uomo soccombe e, prima di svanire, afferma che gli Uru’q sono lì per Semeru. Sconvolto dalla morte dell’amico, mentore e unica famiglia che ha mai conosciuto, il ragazzo sprigiona un potere incredibile.
Al suo risveglio gli Uru’q sono svaniti, annientati. Le truppe del re sono arrivate ed egli fa la conoscenza di Nimbes. Egli è il pupillo del re, abilissimo guerriero e ragazzo di poche parole. Nimbes cerca di aiutare Semeru a raccapezzarsi e a capire quello che è successo. Il re in persona lo ha mandato a prendere: il potere del ragazzo è troppo prezioso, dovrà imparare ad usarlo all’Accademia. Semeru è animato da sentimenti di vendetta contro gli Uru’q. Questo sentimento gli fa accettare di buon grado l’ordine del re.
L’accademia è abbastanza simile ad altre scuole di magia, ogni allievo viene assegnato a un maestro particolare, una specie di tutor che lo segue negli studi. Semeru viene assegnato a Rexor. Più che un mago, Rexor è uno scienziato, è intelligente e ha un modo abbastanza pratico di insegnare la magia.
Per usare la magia occorrono due cose: la dras’terya cioè l’energia con cui tutto è stato creato e la forza di volontà. Non tutti gli esseri umani possono usare questa forza e devono stare ben attenti a non usarne troppa, altrimenti… c’è la morte. L’uso della dras’terya è molto ben spiegato e ben realizzato senza, come spesso succede, rendere l’utilizzo della stessa troppo difficile. A volte, quando in un fantasy viene spiegato l’uso di una particolare magia, questo è tanto complesso che, alla fine, lasci perdere.
La vita all’Accademia è abbastanza serena per il protagonista, qualche inimicizia e poi… inevitabilmente, l’amore. Semeru s’innamora di Kekira, tra i due scocca la scintilla e, ben presto, diventano una coppia. La nascita del sentimento tra i due ragazzi, a mio avviso, è stata troppo rapida. Avrei preferito che i due si conoscessero un pò di più prima, la loro storia, per il momento, non mi ha fatto sospirare. Non mi hanno coinvolto più di tanto. Pian piano, l’autore ci svela dettagli interessanti e importanti. Rexor stava lavorando per il re a un progetto molto importante. Ha tentato, più volte, inutilmente, di creare un drago. Così scopriamo che esistevano i draghi, il re li uccise tutti per qualche rituale magico e adesso li vorrebbe ricreare… Decisamente tardi per pentirsi, no? Ed ecco che, per la prima volta, sorge il dubbio nel lettore che il re non sia poi così perfetto come sembra.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Dopo un salto nel futuro di tre anni troviamo un Semeru cresciuto e sempre più innamorato della sua Kekira. Inspiegabilmente il re costringe il ragazzo a partecipare ai combattimenti nell’arena. Qui vengono riuniti tutti i guerrieri migliori: l’unico a rimanere in vita avrà l’onore di prendere posto tra i sette (che diventeranno otto). Semeru non vorrebbe partecipare, diventare un guerriero del re lo allontanerebbe da Kekira ma non ha scelta, il sovrano gli comunica che potrà rivedere la ragazza solo alla fine della battaglia. Al termine del combattimento Semeru si staglia sopra un mare di cadaveri, sembrerebbe tutto finito quando il muro dell’arena si abbassa rivelandone l’altra metà. Sono rimasti solo Semeru e un’altro guerriero… un solo ostacolo tra lui e la libertà.
Il guerriero si rivela essere Kekira che, controllata dal potere del re, è costretta a combattere contro il ragazzo. Finché i ruoli s’invertono drammaticamente.
Aveva perso il controllo del proprio corpo… La spada scese veloce, mossa dal suo braccio e le trafisse il petto.”
Se il sovrano voleva legare a sé Semeru, perché mai l’ha costretto ad uccidere la donna che ama? Non si rende conto che così si è solo inimicato il ragazzo? Semeru si scaglia contro il re e finirebbe in pezzi se Nimbes non lo salvasse all’ultimo istante. I due amici fuggono alla ricerca dell’unico posto dove il re non può trovarli: la terra degli Uru’q.
Se, all’inizio, l’autore ci ha presentato dei “malvagi” e un re che protegge gli uomini, ora la situazione è stata ribaltata. Possibile che gli Uru’q non siano le creature terribili che ci sono state dipinte?
Eppure, proprio quando mi stavo convincendo che, in effetti, Muren fosse il male… ecco che l’autore smuove di nuovo le acque. A quanto pare, Muren ha visto il futuro. Ha visto la fine di tutte le cose, un futuro così tremendo da spingerlo a fare qualsiasi cosa pur di impedirlo: è lecito commettere delitti terribili per impedire il realizzarsi di un futuro nefasto? Domanda molto interessante e spero che tutto ciò verrà approfondito. Il confine tra bene e male è molto più labile di quanto non sembri e questo è stato uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente del libro. Ribaltare i ruoli tanto da lasciarmi dubbiosa su chi sia, effettivamente, il cattivo è stato un’ottimo colpo di scena.
La rivelazione su un certo personaggio mi ha lasciato di stucco, anche se… purtroppo sul fatto che non fosse morto… era palese… sono curiosa di scoprire cos’ha visto il sovrano e sopratutto: qual’è la vera natura di Semeru? Io, un’idea me la sono fatta… chissà se ho indovinato. Per quanto riguarda i personaggi, quelli che ho apprezzato di più sono Semeru e Rexor sono quelli meglio delineati. In così poche pagine (solo 176!) non è per niente facile delineare e approfondire il carattere dei personaggi e l’autore ha fatto… tutto quello che poteva. Spero che nel secondo volume, magari con più pagine a disposizione, l’autore potrà approfondire il personaggio di Kekira (perché io suppongo che sia viva, lo stesso Semeru non ha la certezza che sia morta… insomma spero sia viva) e raccontarci la storia di Rexor. Insomma avrei voluto qualche riga in più, qualche dettaglio sul loro passato, specie di Kekira, non si sa assolutamente niente sulla sua vita prima dell’arrivo di Semeru all’accademia. Sono personaggi interessanti ma sapendo così poco del loro passato è difficile “affezionarsi” meritano di essere approfonditi magari con dei capitoli scritti dal loro punto di vista. A parte queste considerazioni, il libro è scritto e strutturato molto bene. L’autore ha creato un mondo molto interessante, con una storia affascinante e un ribaltamento dei ruoli davvero ben architettato, il libro si legge benissimo e mette voglia di sapere come proseguiranno le avventure del protagonista. Non posso che consigliarne la lettura, sperando che esca presto il seguito.
Se lo avete già letto e vi è piaciuto vi consiglio L’araldo della Tempesta.
QUALCHE INFO SULL’AUTORE
Nato a Roma nel 1988, dove vive e lavora. Come gli è venuto in mente di raccontare questa storia? Iniziò con un sogno.
Ne sognò una piccola parte, ma dal risveglio successivo non è più riuscito ad allontanare questo universo fantastico dalla testa. Tornava di tanto in tanto, a suggerirgli scene e storie. Ormai si era affezionato. Un’idea intravista solo con la coda dell’occhio è stata capace di diventare un romanzo. Una storia che, iniziata ad esser scritta ai tempi dell’università, lo ha accompagnato per tutti questi anni, ha coinvolto tutta la sua famiglia e diversi amici. Un’avventura che ora spera riesca a far viaggiare con la fantasia ed appassionare tutti quelli che vorranno gettarsi nel suo mondo.
Valentina Sanzi
17 Aprile, 2015Bello! Sembra interessante e ben sviluppato 🙂
Emanuele Petrilli
17 Aprile, 2015Ho trovato questa recensione bellissima. Davvero grazie a Strega del Crepuscolo e a tutte le Tazzine!
strega del crepuscolo (Chiari)
17 Aprile, 2015Grazie a te Emanuele ^_^ Resto in attesa del seguito.
valy
17 Aprile, 2015Grazie a te! 🙂